FIRENZE. “Abbiamo espresso voto negativo ad un piano che a nostro avviso è il solito documento ‘cerchiobottista’, tipico di questa Regione, che scontenta tutti e sceglie di non decidere in maniera chiara e coraggiosa cosa valorizzare sul territorio”: commentano così i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia l’adozione del Pit.

“Nonostante il lavoro fatto dal consiglio, grazie anche al contributo del centrodestra, per correggere un atto che si era presentato ideologico e vetero-ambientalista, sono ancora troppi i nodi da sciogliere. Riteniamo che siano ancora pochi i Comuni che hanno realizzato lo tsunami che sta per abbattersi su di loro, e siamo quindi in attesa delle loro osservazioni che seguiranno l’adozione.

“Per quanto riguarda la questione delle alpi Apuane e dell’industria del marmo, sarebbe bastato leggere e ricordare l’articolo 131 del Codice Ambientale, dove ‘per paesaggio intende quelle parti del territorio i cui caratteri distintivi derivano dalla natura, dalla storia umana o dalla reciproche interrelazioni’, per rivalutare e considerare legittime le proteste dei cavatori della zona delle Apuane, che da sempre fanno parte di quel paesaggio e che temono di non vederci un futuro né in termini di lavoro né in termini di prospettive”.

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